Piovono zucchine: cosa è successo e il nostro approfondimento

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Si è detto tanto – forse anche troppo – della vicenda che ha visto coinvolto “Piovono Zucchine“, ristorante vegetariano/vegano che si trova a Brindisi (ne ha parlato anche “la Repubblica“). Se vi foste persi la notizia, ve la raccontiamo in breve per poi approfondirla

Piovono Zucchine: i fatti

L'immagine Dolcetto o Terremoto del ristorante Piovono Zucchine
L’immagine Dolcetto o Terremoto del ristorante Piovono Zucchine

La struttura ha postato questa foto alle ore 13:17 su Facebook dal titolo “Dolcetto o terremoto” sottolineando, con un emoticon triste, l’apertura anche in orario di cena. Secondo moltissimi utenti, il ristorante avrebbe strumentalizzato il terremoto che ha colpito il centro Italia. In un commento del 30 ottobre (ore 16.13), la struttura specifica che “i dolci per i bambini delle Marche ( non tutti ovviamente ma quelli che riusciremo a raggiungere tramite gli accordi con alcune Associazioni ) saranno pagati da noi/ voi con la cena di domani sera (inteso come 31 ottobre, nda)”. In un altro lungo post, a firma dello staff, la struttura specifica ulteriormente che “non facciamo questo per marketing o per vendere qualche piatto in più, tutto questo è alla base della nostra idea di ristorazione non fine a se stessa. Svegliare le coscienze, soprattutto le nostre è uno degli obiettivi primari di chi decide di aprire un ristorante vegano”. Infine, altro post (l’ultimo nel momento in cui si sta scrivendo) dove non si usano mezzi termini: “La nostra scelta di cucina – si legge – impone leggerezza e sostanza. la nostra scelta di vita non è diversa, confrontandoci quotidianamente con lo scetticismo della gente. Leggerezza e sostanza, nella forma che scegliamo per comunicare chi siamo. Ci auguriamo che questo occhiolino e questo vaffanculo siano risposte esaustive per quanti esigono risposte”. 

Piovono Zucchine: approfondimento

Inutile parlare dei commenti e del dibattito in rete. Andiamo oltre. Approfondiamo la faccenda dal punto di vista comunicativo. A partire dai numeri. Vedendo i dati in maniera “secca”, ciò non ha fatto altro che aumentare l’engagement sulla pagina: superati abbondantemente i 4mila fan (crescita dei fan di oltre il 20%), i “ne parlano” sono (alle ore 16:00 di martedì 1 novembre 2016) 9296 con una percentuale di engagement del 271,25%. Un chiaro successo, a livello puramente numerico. I dati, però, vanno interpretati: molti commenti sono negativi. Gli utenti, inoltre, non si sono limitati a commentare negativamente il post ma si sono anche presi la briga di recensire con il punteggio più basso la struttura. Leggerezza e sostanza, altra immagine di Piovono ZucchineRecensioni che, però, esulano dalla bontà della struttura (fra l’altro, le recensioni su Facebook non si possono cancellare a meno che non si voglia cancellarle tutte, comprese quelle positive). Verrebbe da chiedersi cosa “ci azzecca” (alla Di Pietro maniera) una recensione di un posto in cui non ci si è mai andato e non si valuta il prodotto offerto. E ciò dimostra come Facebook sia popolato troppo spesso da persone che non aspettano altro che un pretesto per criticarti, giudicarti, metterti alla gogna. Rigorosamente on line, però. Anche perché “i leoni da tastiera” messi alle strette, spesso non fanno bella figura (come ha dimostrato anche Selvaggia Lucarelli). Al di là di questo, però, chiudiamo il nostro approfondimento con due precisazioni. La prima, riguarda un commento che ha scritto il nostro Giancarlo Ferrucci (il 31 ottobre alle 08:01) nel post successivo alla foto, su cui siamo pienamente d’accordo: Giancarlo, infatti, “operando nel settore” ha prima mostrato la propria solidarietà poi ha sottolineato come nell’immagine manchi la “chiusura del messaggio dolcetto o terremoto? Ti aspettiamo domani sera alla cena di raccolta fondi ecc ecc” e di come siano stati “frettolosi più che veloci. Qualche minuto in più di ragionamento avrebbe portato a un risultato migliore“. In ogni caso, però, “essere crocifissi per una cosa del genere mi sembra eccessivo e drammatico anche” e, scrive ancora Giancarlo, “vi auguro di risolvere quanto prima e che questa esperienza venga dimenticata al più presto“. Il secondo aspetto riguarda la puntata del 2 novembre 2014 di “Report” sulla produzione di piume d’oca della”Moncler”: il giorno dopo, come sottolineò “Il Sole 24 Ore” ci furono migliaia di reazioni indignate sulla rete. Risultato concreto? Moncler “raddoppia l’utile dopo la puntata di Report sulle oche spiumate. Perché tra il dire e il fare non passa il mare. Ma un oceano: augurandoci che per “Piovono Zucchine” ci sia lo stesso epilogo.

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