Scoperte archeologiche. Quanto è ricca Sant’Agata de’ Goti?

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Può un territorio vivere di storia e di cultura?

Certo che sì, soprattutto se quella storia continua a restituire tracce di un passato che fu ricco ed importante. Prendiamo ad esempio Sant’Agata de’ Goti, centro della Provincia di Benevento che si è sviluppato nel corso dei secoli sul territorio dove sorgeva l’antica Saticula sannita.

Dal sottosuolo, la storia, continua a restituire tracce importanti, tesori e testimonianze. Come le cisterne di epoca romana e gli insediamenti abitativi dei sanniti riportati alla luce negli ultimi mesi.

Ma non solo strutture e tracciati. A Sant’Agata de’ Goti fu ritrovato il celebre Ratto di Europa, il cratere scelto per rappresentare l’Italia in occasione dei 50 anni dei Trattati di Roma. E tanti altri reperti rinvenuti nel territorio dell’antica Saticula sono oggi esposti nei musei di tutto il mondo, dopo essere stati trafugati dai tombaroli e poi venduti.

La nuova scoperta archeologica

Un nuovo vaso in questi giorni è stato ritrovato nel corso di scavi privati. La zona è sempre la stessa, quella del territorio di Sant’Agata de’ Goti a nord del fiume Isclero, lì dove gli archeologici collocano sia l’antico insediamento di epoca sannita che quello di epoca romana. Il ritrovamento è avvenuto nei pressi della chiesetta di San Pietro a Romagnano. Si tratterebbe di un’olla, vaso utilizzato per la conservazione delle ceneri dei defunti, ritrovata in ottime condizioni. Un reperto probabilmente di epoca romana.

Una notizia importante che rappresenta la conferma del fatto che il territorio santagatese ha ancora una sua importanza dal punto di vista archeologico. Nonostante la devastazione portata dai tombaroli che negli ultimi decenni hanno depredato l’enorme patrimonio di Sant’Agata de’ Goti.

Se  i cittadini difendono il loro patrimonio archeologico

A patto però che le istituzioni inizino a coinvolgere la popolazione. Comunicando, incontrando e sensibilizzando i cittadini. Perché l’informazione può e deve essere un’arma contro chi invece nel silenzio deruba e distrugge. Informare i cittadini rende la popolazione attenta, cosciente e quindi la responsabilizza.

Perché il problema dei tombaroli è ancora, purtroppo, di grande attualità. Solo i cittadini, responsabilizzati, possono difendere quel che resta del patrimonio archeologico di Sant’Agata de’ Goti. E anche perché la storia recente insegna che le istituzioni, in questo, hanno spesso fallito.

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