Il disagio di Nunzia

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Michele chi?

E’ tutta racchiusa in questa parafrasi del celeberimo Fassina chi?, pronunciato da Matteo Renzi a margine di una conferenza stampa con le repentine dimissioni del viceministro all’economia Stefano Fassina, la parabola mediatica del Ministro Nunzia De Girolamo.

In questo caso, il nostro Michele è Michele Rossi direttore generale dell’ASL di Benevento che dalle registrazioni diffuse dalla stampa nazionale era particolarmente sensibile ai desiderata dell’onorevole De Girolamo.

Ebbene, la scalata di Nunzia De Girolamo all’empireo della politica italiana è stata rapida, senza soste, non particolarmente sudata. Una scalata che ha spiazzato molti colleghi politici, anche tra i più navigati. A Roma come a Benevento.

Una scalata costruita grazie ad una indubbia bravura nel sapere gestire e sfruttare il mezzo televisivo o i media in generale. Ogni ospitata, comparsata, intervista, lancio d’agenzia, sono state gestite rincorrendo prima il mantra della visibilità e poi avendo cura dei contenuti.

Tra i nuovi attori e interpreti di questa politica pop la De Girolamo merita sicuramente più di una nomination. Brava, bella e friendly quanto basta.

Ma la sua conoscenza e esperienza nella gestione dei media, in questi cinque anni, è stata sempre messa alla prova in una prospettiva sostanzialmente positiva, non era chiamata a difendersi o a giustificarsi a spiegare comportamenti discutibili o border line per un politico.

Ma, sapere manipolare la comunicazione di crisi è cosa diversa da come all’uno o all’altro talk. Rispondere a domande “impertinenti”, “indagatorie”, “scomode” non è da tutti.

Ebbene, il Ministro ha fondato la sua brillante carriera politica sulla innata capacità di trovare un’ immediata empatia con il mezzo ma, oggi, rischia seriamente di far crollare il suo castello per una evidente inconsistenza a incanalare, depotenziare, disarmare le accuse e le incongruenze palesi che i media le riversano addosso con l’incalzare dell’indagine da parte della magistrature.

Il rischio evidente per la De Girolamo è che  nell’immaginario collettivo rimarrà indelebile più il suo “stronzo” ad un sindaco di provincia piuttosto che le spiegazioni circa il presunto complotto ordito a sui danni.

Nell’immaginario dell’elettore Nunzia sarà ricordata più per un “bar”  che per la sua azione ai vertici del Ministero delle Politiche Agricole

Michele chi?

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