Alfano, basta la parola!

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Alfano, basta la parola!

Come il mitico confetto lassativo della Falqui il ministro e segretario del defunto PDL si lascia riconoscere, sempre più spesso, per la parola.

Tutto è cominciato con l’irraggiungibile “sarò diversamente berlusconiano” pronunciato a fine settembre al cospetto di Lucia Annunziata.

Alfano, basta la parola!

Poi, da lì è stato un crescendo di posizioni incomprensibili, ballerine, ircocerve, cerchiobottiste:

il 9 ottobre ‏‪@angealfa felicemente twittava: “Noi offriremo al ‪#governo un piano straordinario di riduzione del debito per finanziare provvedimenti a favore di cittadini e imprese”. Noi chi? Noi, il ministro dell’interno e vicepremier? A quale governo, quello italiano?

Poi, il 15 ottobre, l’entusiasmo è alle stelle: “approvata in Cdm la ‪#leggedistabilità. Il saldo per i cittadini, le famiglie e le imprese è positivo perché si pagheranno meno tasse.” Ma i “lealisti berlusconi” non perdono neanche un minuto per far partire l’assalto critico al provvedimento che il governo ha preparato.

Alfano, basta la parola!

Cambia la discussione ma non il procedere ondivago di  ‏‪@angealfa che il 22 ottobre twittava: “Italia Paese accogliente, ma non può accogliere tutti. Prima di pensare a futuro di altri che arrivano in Italia, bisogna pensare a italiani”.

Ma, viene lecito chiedersi, qualcuno ha avuto l’accortezza di leggere al ministro le dichiarazioni e i molti tweet degli altri colleghi di governo?

La ministra Cécile  Kyenge, ad esempio, ci ricordava @ckyenge che “Il governo ha incrementato di 20 milioni di euro il Fondo nazionale per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati”.

Poi, per non lasciarsi scappare il fronte caldo dell’economia, ecco che il 29 ottobre  ‏‪@angealfa sentenzia: “Saccomanni ritiene di intervenire per ridurre l’uso del contante. Noi la pensiamo all’opposto”.

Noi? Noi chi?

Alfano?

La pattuglia di ministri in quota PDL-FI?

Alfano e la De Girolamo?

Alfano e Quagliarello?

Tutto il PDL-FI?

Ma, Angelino ricordi che tu sei parte integrante e sostanziale di questo governo?

Alfano, basta la parola!

Il capolavoro di questo fulgido esempio di perfetta autodistruzione della credibilità politica, il ministro lo consuma nella giornata di ieri, 30 ottobre, allorquando posta sul suo profilo FB questo illuminante commento: “La decisione di Scelta Civica e del Partito Democratico di sostenere il voto palese insieme al Movimento 5 Stelle è la violazione del principio di civiltà che regola, da decenni, il voto sulle singole persone e i loro diritti soggettivi. E ora, innanzitutto in sede parlamentare, lì dove si è consumato questo sopruso, sarà battaglia per ripristinare il diritto alla democrazia”.

In pochi minuti, il post è sommerso da una miriade di commenti non proprio corroboranti e di sostegno che qualcuno prima o poi dovrà segnalargli.

Alfano, basta la parola.

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