Riforma del lavoro, art.18 ed il “dividi et impera”

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Chi si oppone alla riforma dell’art. 18 è un “gufo”, chi la appoggia è in innovatore. Ed i commenti (soprattutto sul web ) si sprecano. Ormai la tattica comunicativa del Premier Matteo  Renzi è chiara: “dividi et impera“. Come afferma Wikipedia, “questa locuzione può essere utilizzata in tutti gli ambiti in cui, per ottenere il risultato, è in primo luogo necessario o vantaggioso spezzare o dividere ciò che si oppone alla soluzione ovvero un determinato problema iniziale“.

Matteo Renzi fonte foto: Wikipedia - flickr.com SPO
Matteo Renzi fonte foto: Wikipedia – flickr.com SPO

 

Giusto o sbagliato riformare il mercato del lavoro? Non è questa la sede adatta per dirlo. Si analizza soltanto il comportamento di Matteo Renzi che sta dividendo in due la popolazione: lavoratori dipendenti, disoccupati e giovani precari. Insomma, l’Italia più povera. Da un lato i giovani che “sognano” un posto a tempo indeterminato e attaccano i cinquantenni ed i loro diritti acquisiti, dall’altro questi ultimi che cercano di mantenere quantomeno qualcosa del retaggio del passato. Ed intanto, chi governa…

 

Insomma, un po’ come quando un terzo cerca di mettere zizzania in un rapporto per trarne vantaggio: è così che si riforma il mercato del lavoro? Ai lettori l’ardua sentenza.

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