Il paradigma Mastella

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Clemente Mastella ha compiuto da qualche giorno settant’anni.

Vecchio Concetto su “la Repubblica”, nel reportage che gli ha dedicato per l’occasione, l’ha presentato come “l’ultimo dc”, per “Il mattino”, invece rimane ancora un “dc purosangue”, mentre per me è senza dubbio il primo democristiano social.

Al momento, popola l’universo dei social network con ben tre profili (primo, secondo e terzo) e due pagine Facebook, tre profili Twitter (di cui uno che non ha neppure un post, uno aggiornato fino al 12 aprile 2012 e un altro aggiornato regolarmente) e un profilo Instagram.

Quando agli inizi della primavera scorsa chiesi di incontrarlo, per proporgli l’affiancamento di Arcadia nella definizione di una strategia di comunicazione della campagna elettorale che lo avrebbe poi acclamato nuovo Sindaco di Benevento, provai a parlagli dell’importanza dei social network, dell’opportunità di sapere sfruttare appieno le potenzialità, calcolandone anche i rischi connessi, del mezzo per ricollegarsi, come un tempo, al sentiment popolare, a prescindere dal dato anagrafico, sociale e culturale.

In quell’incontro fugace, nella sua casa di Ceppaloni, che non sfociò mai in una collaborazione, percepii comunque l’interesse di Mastella a capire “sul campo” il senso profondo dei social network, che peraltro, aveva già attivato, in maniera residuale, alla stregua del “giusto per esserci” in occasione della campagna elettorale per le Europee del 2014 e nella parte finale della sua esperienza a Strasburgo.

Mastella aveva fiutato il valore strategico dei social networks ma, al contempo, per pigrizia o ignoranza del mezzo aveva preferito derubricarli: meglio il poster 6x3m., che il post!

All’inizio della campagna elettorale la sua fanpage (@clementemastella) contava poco più di mille fan cresciuti, poi, spontaneamente e organicamente, quindi senza il supporto di campagne sponsorizzate, nei due mesi e mezzo successivi. Oggi, questa pagina ha una fanbase di 15.258 utenti, mentre la seconda fan page (@clementemastellasindaco), gestita per la maggior parte dallo staff, a differenza della prima, vanta una platea di 14.413 fan.

Senza voler entrare, in questa fase, nelle molteplici “imperfezioni” che ancora zavorrano i post e la struttura delle due fan page, è indiscutibile la metamorfosi social di Clemente Mastella: negli ultimi otto mesi il Sindaco di Benevento ha acquisito lo status di immigrato digitale.

Il primo, e in taluni casi l’unico, canale di “promozione e condivisione” delle scelte amministrative, dell’attività politica o del vissuto familiare o comunitario, è la pagina Facebook.

Eccolo il paradigma Mastella, professionalmente e politicamente cresciuto scrivendo e dettando i comunicati stampa e le veline per diffondere nelle redazioni, al tempo dell’informazione mainstream, il verbo demitiano e democristiano, ha “imparato” a cavalcare, non senza qualche caduta, più in fretta e meglio di altri colleghi politici o sindaci (CarloMarino, sindaco di Caserta ha una pagina con 6.059 fan, VincenzoNapoli a Salerno si ferma a 10.898 mentre  #PaoloFoti ad Avellino è del tutto assente), il purosangue dei social network: Facebook.

I dati statistici sono a cura di Raffaele Zanfardino

Foto: huffingtonpost.com

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