Cosa ho imparato durante le ultime campagne elettorali

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Per il settimo anno consecutivo mi trovo a lavorare al marketing politico, come responsabile del reparto web strategico dell’agenzia. Lavorare alle campagne elettorali è molto stimolante, ma anche stressante. Le giornate sono interminabili, non puoi seguire mai una linearità organizzativa ma vi sono continuamente cambi di rotta sia per adeguarsi alle scelte del competitor sia per scelte strategiche interne.

La sveglia suona presto e si parte con la rassegna stampa, le analisi dei dati web e social, la riunione con i vari reparti, la riunione con i membri del comitato, la scelta della strategia in base ai dati, il confronto con i candidati, il confronto con l’isteria dei candidati, il confronto con gli amici dei candidati che in quel preciso momento storico hanno deciso e preso atto di essere il miglior consigliere politico esistente sul pianeta e quindi giù a elargire consigli inutili con il solo risultato di farli diventare ancora più isterici…. Insomma c’è un bel daffare.
Di contro però, lavorare a una campagna elettorale significa conoscere, imparare e capire un bel po’ di cose: alcune nuove, altre che vanno a confermare o a smentire convinzioni acquisite in passato.

Cosa ho imparato quest’anno:

  • è meglio lavorare con candidati di comuni piccoli che per candidati di comuni oltre i 15.000 abitanti: nei comuni piccoli hai la possibilità di organizzare e coordinare tutto nel migliore dei modi, lo staff ti segue e ascolta i consigli, non ci sono troppe persone che si sentono di “dover esercitare un ruolo” e quindi lavori in tranquillità. Di solito ti contattano a inizio campagna per cui parti da zero e hai tempo e modo di pianificare e organizzare tutto nei minimi dettagli. Nella maggior parte dei casi è il candidato sindaco che ti contatta e che poi salda il conto, e se conquisti la sua fiducia hai carta bianca;
  • stampare solo il materiale elettorale indispensabile: negli ultimi anni più persone, e quindi più elettori, danno più attenzione all’ambiente e al decoro urbano. Non bruciamoci possibili elettori ed evitiamo costi di stampa e di affissione considerevoli. Lavoriamo sul guadagnare apprezzamento agli occhi di chi è più sensibile all’ambiente evitando uno spreco di carta.
  • le piazze dei comizi sono meno affollate del passato, le conversazioni e i dibattiti si sono spostati online. Sul web c’è la vera battaglia: abbiamo sentito in tv che le piazze dei comizi erano vuote, o almeno c’era meno gente rispetto agli anni precedenti. Lo abbiamo notato e verificato anche noi, nel nostro “piccolo”, così come abbiamo verificato che le attività online intorno alle pagine dei candidati sono aumentate non solo di fan, ma soprattutto di interazioni: le persone scrivono, intervengono, criticano, propongono e dialogano online come non mai;
  • nelle competizioni elettorali dove il risultato è incerto dall’inizio, si decide tutto nell’ultima settimana;
  • il sito web è sempre il motore anche nel “settore elettorale”, i social servono a portare benzina e a conversare: chi pensa che basti avere una pagina FB ben organizzata per fare una buona comunicazione elettorale si sbaglia di grosso. E’ il sito web l’attore principale della strategia online, e lo è per diversi motivi: sul sito si possono trovare tutte le informazioni in maniera semplice e intuitiva attraverso il menu di navigazione, si possono facilmente trovare e leggere i comunicati stampa e le news, gli eventi e gli incontri pubblici, si può scaricare facilmente il materiale elettorale da condividere o stampare, si può partecipare a sondaggi, e altro. Mi direte: “Vabbè ma questo posso farlo anche sui social!” Certo che si, ma lo stream di FB, ad esempio, è talmente veloce nell’aggiornarsi che è facile che si perdano dei contenuti e ad ora non c’è un vero motore di ricerca interna che ci faccia trovare una notizia o quello che ci serve in maniera rapida. Se lo staff del candidato pubblica molti comunicati o news è complicato trovarli sulla pagina, potresti scrollare per ore….
  • i candidati devono “svecchiarsi” e incominciare a utilizzare i canali digitali in maniera professionale e strategica: con l’avvento dei social oggi chiunque può raggiungere chiunque, per cui no esiste più “Il Candidato Sindaco” ma esiste la persona che ha un profilo social a cui posso scrivere direttamente per consigliarlo, criticarlo, discutere di scelte e temi. E’ qua che si gioca la partita, è qua che il candidato o chi per lui devono sapere come muoversi, cosa dire, cosa e come rispondere, decidere di non rispondere. Per fare questo ci vuole competenza certo, ma soprattutto una strategia;
  • il video finale di “appello al voto” da parte del candidato sindaco è indispensabile: gli elettori indecisi potrebbero convincersi all’ultimo minuto, gli elettori che non volevano andare a votare potrebbero decidere di andare e votarlo se è stato convincente, deciso, serio e non paraculo;
  • nello staff ormai alcune figure sono indispensabili: social media manager, videomaker, fotografo, webmaster, redattore per i contenuti web (sia per il sito che per produrre altri contenuti digitali), addetto stampa e curatore dell’agenda del candidato. Tutti devono essere coordinati da un campaign manager e non dal candidato. Questo vale sempre, vale per tutti e vale in tutti i comuni, sia piccoli che grandi.
  • bisogna partire con la comunicazione almeno 3 mesi prima del voto: bisogna partire con la comunicazione almeno 3 mesi prima del voto, bisogna partire con la comunicazione almeno 3 mesi prima del voto, bisogna partire con la comunicazione almeno 3 mesi prima del voto, ….
  • durante il periodo elettorale i comunicatori devono distrarsi di più e più frequentemente: la concitazione e lo stress sono superiori rispetto ad altre tipologie di campagne, i tempi di produzione insistenti, le richieste di cose da fare e produrre arrivano a valanga, così come arrivano a valanga cambi di direzione, correzioni, aggiustamenti. Ci vuole una breve pausa almeno ogni paio d’ore, lasciarsi amare dallo junk-food e lasciarsi corrompere da una breve partita a calcio balilla;
  • dopo le elezioni vi vuole una settimana di “decompressione”: bisogna trovare dei metodi per abbattere stress, stanchezza fisica e mentale e recuperare lucidità e energia. Va bene tutto: dormire, fare sport, fare yoga, andare al mare, in montagna, basta che giovi alla salute e che ci riporti nella dimensione normale.

E….. Ora vado al mare, passo e chiudo!

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