Si parla di Family Day per non parlare d’altro?

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Oggi c’è una grande contrapposizione tra chi è favorevole al ddl Cirinnà e chi, invece, è contrario. Ma, al di là delle divergenze, proviamo a dare una diversa lettura di tutto ciò che sta succedendo. Partiamo da Noam Chomsky: nel primo punto delle 10 strategie della manipolazione attraverso i mass media c’è “La strategia della distrazione“. Cos’è?

Il Family Day del 2007
Il Family Day del 2007

L’elemento primordiale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dei cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio o inondazioni di continue distrazioni e di informazioni insignificanti” (fonte).  Una tesi apprezzata anche dal filosofo Diego Fusaro che, in un post sul Fatto Quotidiano scrive: “Un tempo le piazze si riempivano per manifestazioni per il lavoro e per i diritti sociali. Il Servo scendeva in piazza per difendere il salario e i suoi diritti contro le continue aggressioni operate dal Signore. Oggi, invece, vediamo le piazze gremite solo per questioni legate al sesso e ai diritti civili, ossia per ciò che nemmeno sfiora i rapporti di forza dominanti. E’ il capolavoro del potere, che intanto può continuare indisturbato nella sua offensiva ai danni del mondo del lavoro (…)  della sua opera di lobotomizzazione delle masse: piazze gremite per i diritti civili e per il family day, vuote quando vengono rimossi l’articolo 18 e quando la privatizzazione selvaggia procede forsennatamente”.

Complottisti? Forse. Ma il fatto che si parli così tanto di unioni civili può destare, almeno, qualche perplessità senza che qualcuno ironizzi anche verso Chomsky?

 

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